**Introduzione**
Nel mondo finanziario moderno, molte persone sono attirate da offerte di acquisto a rate per automobili, caldaie, pannelli fotovoltaici o pompe di calore, attratte da quello che sembra un'opportunità accessibile. L'illusione che con rate basse si possa facilmente diventare proprietari di beni costosi è una strategia di marketing molto comune, che nasconde tuttavia una realtà meno favorevole per il consumatore. In questo contesto, è essenziale smascherare le dinamiche che regolano questi meccanismi, mettendo a fuoco i rischi connessi al loro utilizzo e proponendo una riflessione sulla reale convenienza di possedere piuttosto che noleggiare.
**Astratto**
Questo articolo analizza la cosiddetta "grande illusione finanziaria" associata ai piani di pagamento a rate per beni durevoli. Sebbene a prima vista sembri un'opzione vantaggiosa, la verità è che, spesso, le rate basse non coprono neanche il costo finanziario del bene. Ne consegue che il consumatore paga interessi prolungati, con l'illusione di essere proprietario di un bene che in realtà non possiede mai realmente. Questo meccanismo viene confrontato con il noleggio, evidenziando i vantaggi e gli svantaggi di ciascun modello di acquisizione, con particolare attenzione al valore aggiunto di detenere un bene strumentale usato rispetto alla mera locazione.
**Dimostrazione della tesi**
Nel modello finanziario classico di acquisto a rate, il consumatore viene attirato da un pagamento mensile basso che sembra rendere accessibile l’acquisto di beni costosi come automobili o caldaie. Tuttavia, la rata, pur essendo bassa, non riesce a coprire il reale valore del bene e il costo del finanziamento, che spesso include tassi d'interesse nascosti, assicurazioni e costi accessori. Così, anche dopo anni di pagamento, il consumatore si trova ad aver speso molto più del valore originale del bene e, talvolta, non ne è ancora proprietario.
Questo fenomeno può essere spiegato attraverso l'analisi del costo effettivo del credito (TAEG) e del valore residuo del bene. A un certo punto, il consumatore ha pagato interessi e spese accessorie pari o superiori al valore reale del bene, senza però averne acquisito la piena proprietà.
Al contrario, il possesso di un bene strumentale usato, come un'automobile o una caldaia, rappresenta comunque un valore aggiunto, poiché permette di prolungare l'uso del bene dopo che il periodo finanziario è concluso, riducendo ulteriori esborsi. Anche se usato, il bene può mantenere una funzionalità sufficiente a lungo termine, permettendo una continuità nell'uso a fronte di una spesa modesta per la manutenzione.
Nel caso del noleggio, invece, il consumatore non ha alcun diritto residuo sul bene e, al termine del contratto, deve restituirlo o rinnovare il noleggio, continuando a pagare senza mai divenirne proprietario. Questo impedisce al consumatore di godere di un uso prolungato del bene senza ulteriori costi significativi.
**Conclusione**
L’illusione finanziaria di acquisire beni durevoli attraverso rate basse nasconde una realtà ben diversa: il consumatore non diviene mai davvero proprietario del bene, poiché i costi finanziari e gli interessi riducono drasticamente il potenziale valore di tale operazione. Al contrario, la proprietà, anche di beni usati, offre un vantaggio economico tangibile, garantendo una continuità nell’uso a fronte di una spesa limitata. Il noleggio, d’altro canto, non permette al consumatore di godere di alcun valore residuo, obbligandolo a pagare indefinitamente senza ottenere mai la proprietà. La conclusione è che, in molti casi, possedere un bene, anche strumentale e usato, rappresenta una soluzione più vantaggiosa rispetto al noleggio o all'acquisto finanziato.
Di Redazione strategica